Jonathan CANSINO |
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Jonathan Cansino è nato a Londra il 23 giugno del 1939 ed è stato uno dei più promettenti giocatori britannici.
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Conobbe il bridge per merito dello zio materno Robert Nunes Carvalho quando era studente al Clifton College e dopo essersi laureato ad Oxford, seguì per breve tempo la carriera di agente di cambio prima di dedicarsi completamente al bridge.
In campo internazionale esordì con il bronzo conquistato ai primi Campionati Europei Juniores nel 1968 giocando in coppia con Robert Sheehan che aveva conosciuto all'Oriel College di Oxford.
Dal 1964, in coppia con Jeremy Flint, ha conquistato tutti i più importanti titoli nazionali e molti trofei internazionali e nel 1971 fu la punta di diamante della squadra inglese che conquistò la medaglia d'argento ai Campionati Europei a Squadre di Atene.
Nel 1973, dopo aver vinto il bronzo ai Campionati del MEC, una terribile malattia lo ha costretto alla giovane età di 34 anni ad un intervento chirurgico al cervello che ne ha compromesso l'abilità agonistica costringendolo a continuare a praticare il bridge come semplice amatore.
Cansino, che è venuto a mancare il 10 ottobre del 2006, è noto ai bridgisti di tutto il mondo per aver introdotto nel bridge moderno molte convenzioni tra cui ricordiamo, in condivisione con Jeremy, la famosissima 2♦ Multicolor.
Jonathan Cansino (1939 - 2006) was one of the greatest players of his generation. From 1964, his partnership with John Collings became a byword for success, both on the domestic scene, where they won every major tournament, and internationally. He had an equally successful partnership with Jeremy Flint, with whom he devised the Cansino defence to an opening One No Trump and the notorious Multi Two Diamonds opening, both conventions revolutionary at the time and both still played by many tournament players.
Such was his reputation that when the British Team went up to receive the Silver in the European Teams Championship in 1971, the chant went up from the audience: “Can-sin-o, Can-sin-o, Can-sin-o”, slightly to the chagrin of the other five members of the British Team, who felt that they too had played a part.
Sadly, at the age of 34 he underwent an operation for a brain tumor, which effectively put an end to what would undoubtedly have been an outstanding bridge career. A fuller appreciation of his life and achievements will appear here and in the December edition of English Bridge.
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