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 Victor  MOLLO

Nato il 17 settembre del 1909 a San Pietroburgo da una ricca famiglia russa che fu costretta a fuggire dalla Russia nel 1917 a causa della Rivoluzione d'Ottobre, visse in Finlandia, a Stoccolma e a Parigi, prima di stabilirsi definitivamente a Londra, dove morì il 24 settembre del 1987 a causa di un infarto.

 Victor, che parlava oltre che l'inglese, anche e fluentemente il russo ed il francese, studiò al Brighton College e alla London School of Economics e, poi, divenne un presentatore della BBC.

 Victor si dedicò anima e corpo al bridge e diventò uno dei più forti giocatori del suo tempo, ma, soprattutto, egli fu un insuperabile scrittore di una trentina di divertenti libri di bridge di grande successo.

 Sposato in prime nozze con la campionessa Pat Cohen, si risposò con Jeanne una raffinatissima cuoca e padrona di casa che tutti gli amici chiamavano "Squirrel" e che non volle mai imparare il gioco che rese famoso il marito.

 Victor si rese celebre per la sua incredibile capacità di dormire quasi niente. Tutti i pomeriggi si presentava al suo circolo londinese doveva giocava in partita libera fino all'ora di cena per poi lavorare ai suoi racconti ed articoli di bridge fino alle sei del mattino.

 Solo occasionalmente partecipava ai Campionati Ufficiali in quanto preferiva la Partita Libera dove le esperienze che maturava nel pomeriggio al tavolo, la notte diventavano le gesta dei protagonisti delle sue insuperabili storielle.

 Famosissime sono le sue "Bridge in the Menagerie" storielle nate nel 1965, con il libro che portava lo stesso titolo e, poi, protrattesi per altri quattro volumi, nelle quali ogni genere di animale diventava protagonista ricorrente delle sue partite al Griffins Club.

Scrisse a quattro mani con Nico Gardener uno dei libri di bridge più venduti di tutti i tempi: "Play Card Technique".

Ritiratosi nel 1969, iniziò una proficua collaborazione con l'Evening Standard e con il The Mail on Sunday che portò avanti fin nel 1982.

Né dans une famille aristocratique de la Russie tsariste et contraint de fuir son pays après la Révolution bolchévique, Victor Mollo (1909 - 1987) s’était finalement installé en Angleterre. Ce dilettante avait trouvé dans le bridge un véritable moyen d’expression.

Redoutable joueur de parties libres d’argent, il a été aussi un des plus prolixes auteurs d’ouvrages de bridge dans lesquels il faisait preuve d’un sens de l’observation de la nature humaine et d’un humour ravageur. Celles et ceux qui n’ont pas lu « Bridge dans la Ménagerie » ou ses autres ouvrages devraient se dépêcher de combler cette lacune.

L’homme professait parfois des idées politiques contestables mais l’écrivain a haussé l’humour au rang d’institution dans la littérature du bridge.

Un exemple de sa verve ? Alors qu’il jouait en défense face à un colonel britannique aux idées bien arrêtées, les défausses inconsidérées de son partenaire mirent l’auteur en situation d’être squeezé. Ses propres défausses ayant livré le contrat, le partenaire finit par s’en apercevoir et lui déclara tout de go : «Haha ! Ceux qui écrivent des livres de
bridge feraient bien de commencer par les lire ! » Qui dit mieux ?

`Victor Mollo (1909 – 1987) was a British bridge journalist and writer. He is most famous for his "Bridge in the Menagerie" series of books, depicting vivid characters of bridge players with animal names through a series of exciting and entertaining deals, bridge fables of a sort.

Mollo was born in St. Petersburg into a rich Russian family. When he was eight, the October Revolution occurred and his family fled Russia, traveling by a purchased train, with forged Red Cross papers, crossing into Finland, then Stockholm, Paris and finally London.

He neglected his studies and devoted himself to bridge. As an editor in the European service of the British Broadcasting Corporation, he began to write books and articles on the game. After retirement in 1969, he started to write even more extensively, and up to his death in 1987 he wrote 30 books and hundreds of articles. He was also active in developing bridge cruises, mostly in the Mediterranean. He died in London.

His life style was exceptional. He would play rubber bridge at his club each afternoon, enjoy a dinner and wine with his wife, The Squirrel, and then work all night until 6 AM, when he would take a brief sleep. While he occasionally successfully competed in the major duplicate bridge tournaments winning 4 national titles, he preferred rubber bridge where psychology matters even more than technique. Many of his daily achievements at the rubber bridge table would become elements of fictional stories later in the night.

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