CRODO |
Questa convenzione è stata ideata nel 1935 fa da quello che è forse stato il più forte giocatore francese di tutti i tempi: Pierre Albarran.
Albarran, dopo aver introdotto in Europa il metodo di punteggio ideato da Milton Work, rivoluzionò il bridge dei suoi tempi ideando il Canapé (il primo sistema dichiarativo basato sul corto-lungo), e introducendovi un’apertura innovativa e completamente artificiale, dedicata a trattare con dovizia le mani fortissime: la 2 CRODO.
A questa apertura si rispondeva direttamente il numero e la tipologia degli Assi eventualmente posseduti, risolvendo così un’infinità di problemi licitativi che, fino a quel momento, erano rimasti privi di soluzione.
In effetti, quando si ha un proprio colore autonomo, conoscere non solo il numero degli Assi ma, anche dove essi sono posizionati, può essere di grande utilità.
La convenzione impone all'interrogato le seguenti risposte:
Apertura |
Risposta |
Significato della Risposta |
2 |
2 |
nessun Asso, meno di 7PO e senza due Re |
2 | un solo Asso nel colore dichiarato | |
2SA | nessun Asso, almeno due Re o più di 6PO | |
3 | un solo Asso nel colore dichiarato | |
3 | due Assi dello stesso Colore | |
3 | due Assi dello stesso Rango | |
3SA | due Assi Diversi per colore e rango | |
4 | tre Assi meno quello del colore dichiarato |
Gli chicane non devono essere considerati come Assi dal rispondente perché potrebbero venire a coincidere con il colore più lungo dell'apertore.
La convenzione fa parte delle licite monodirezionali nel senso che non esiste un colloquio tra partner, ma solo l'obbligo del rispondente a rispondere alle interrogazioni dell'apertore che quando lo ritiene opportuno conclude la licita chiamando il contratto prescelto.
Albarran suggeriva all'apertore di concludere appena possibile in un contratto di manche o di slam a meno che non avesse bisogno di ulteriori informazioni vitali che richiedeva annunciando i suoi colori sotto o sopra il livello di manche.
Il primo colore dichiarato dall'apertore dopo la risposta degli Assi richiedeva prioritariamente l'appoggio e il rispondente poteva dichiarare un suo colore solo se privo di fit e di onori in corrispondenza del colore dell'apertore.
Il colore presentato dal rispondente in caso di misfit non poteva essere inferiore ad una Dama quinta corredata da carte alte; con meno il rispondente dichiarava o 2♦, o 2SA.
Dopo la replica a colore dell'apertore, indipendentemente dal fatto che il partner avesse dato appoggio o avesse nominato un proprio colore denunciando misfit con quello dell'apertore, un nuovo colore nominato dall'apertore chiedeva il fit onore (non il fit distribuzionale tipo quattro carte, bensì, un fit onore tipo Kx secondo o Qx).
Il rispondente lo dichiarava rialzando o in caso contrario faceva la sua licita più naturale possibile dando priorità al riporto nel primo colore.
Un esempio tratto dalla sua "Enciclopedia del Bridge" chiarirà meglio lo spirito con cui il compianto campione francese promuoveva la sua invenzione:
AKQxxxx | ||
x | ||
AQJx | ||
A |
Ovest | Nord | Est | Sud |
2 | P | 2 | P |
3 | P | 4 | P |
6 |
Albarran non aggiunge altro, ma per quei tempi, la sua era già una straordinaria innovazione.
In seguito altri autori hanno introdotto nella convenzione la possibilità di interrogare il numero dei Re posseduti dal rispondente tramite il gradino di 4SA che prevedeva la risposta nel colore dell'unico Re se la prima licita del rispondente era stata 2 (altrimenti 5SA), o la risposta a gradini CRODO se la sua prima risposta era stata 2SA.
Se il rispondente aveva dichiarato uno o più Assi, il 4SA chiedeva il numero dei Re senza richiederne la specifica del colore.