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Last Train

Questa convenzione molto usata negli USA è stata ideata da uno dei mostri sacri del bridge mondiale: Jeff Meckstroth.

Il nome della convenzione battezzata dal suo stesso ideatore si rifà ad un grande successo dei Monkees "Last Train to Clarksville".

La convenzione viene usata quando c'è almeno un sentore di slam nominando in senso convenzionale il colore inferiore a quello per cui si pensa di poter perseguire lo slam e non ha niente a che fare con il controllo del colore licitato artificialmente, nonostante che la convenzione venga spesso chiamata in gergo "cue bid last train".

Naturalmente il controllo del colore convenzionalmente usato per la "Last Train" potrebbe anche esserci, tuttavia, la sua presenza non è garantita in alcun modo.

Ecco un esempio di applicazione occorso nella Reisinger del 2024 e orchestrato dai francesi Lorenzini e Bessis:

Ovest

Nord

Est

Sud

-

-

1

P

2 P 3 P
4 P 4 ...

Il 2, cambiamento di colore e di livello, è quanto meno forzante un giro e, pertanto, il salto a 3 sarebbe ingiustificato per mostrare forza rovescio. Generalmente un salto in tali situazioni mostra, invece, un'apertura non necessariamente forte ma un colore lungo e chiuso, carte altrimenti assai difficilmente dichiarabile.

Dopo il 3 colore imposto, il 4 è una cue bid che mostra controllo a fiori e che, essendo sotto manche, non è necessariamente forzante a slam.

Ed ecco finalmente il 4 last train che non mostra necessariamente controllo a quadri ma che mostra, invece, che il colore chiuso di cuori non è tutto quello c'era da dire (in tal caso, si sarebbe replicato con 4).

Insomma, questo 4 è l'ultimo treno per lo slam ed Ovest, in funzione delle sue carte, deve deciderlo se prenderlo o meno (per la licita dei francesi cfr. qui).

Il giocatore invitato a prendere l'ultimo treno, riporta a manche per fermarsi (4 nel nostro caso), mentre, qualsiasi altra sua licita è un chiaro invito a continuare l'indagine per lo slam.

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