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Claude  DELMOULY

Nato nel 1927 a Tour ma parigino d'adozione, Claude Delmouly è stato una delle figure più importanti del bridge francese del quale ha ininterrottamente dominato la Classifica dal 1970 al 1982.

 Ha iniziato a giocatore a bridge ha 11 anni sotto la guida del padre ma il suo primo vero mentore è stata Irene de Heredia.

 Dal punto di vista sportivo, Claude ha vinto il primo di una ventina di titoli nazionali nel 1954 e ha colto le sue maggiori affermazioni vincendo la prima edizioni delle Olimpiadi del 1960 e la medaglia d'argento ai Campionati Europei a Squadre del 1959 a Palermo.

 Oltre a innumerevoli Tornei e Campionati Nazionali vinti ai suoi tempi, Delmouly è stato uno dei Seniores più in auge degli anni '90. In questa categoria ha vinto:  due ori (1997 e 1999), un argento (2001) ed un bronzo (1995) nei Campionati Europei a Squadre, un oro e un argento nel Campionato del MEC a Squadre Senior rispettivamente nel 1996 e nel 1993, l'argento nella Olimpiade a Squadre del 2000, il bronzo nella Senior Bowl del 2001.

 Tuttavia, esiste un neo nella carriera del Campione francese che al ritorno dalle vittoriose Olimpiadi del 1960, fu squalificato per un anno dalla sua Federazione con l'accusa di farsi il segnale dell'ascensore con il suo partner di allora Gérard Bourchtoff.

 Claude è anche stato il trainer delle squadre femminili francesi che hanno vinto l'oro nel Campionato Europeo a Squadre del 1969 e l'argento in quello del 1981.

 Attivo in ogni campo del bridge, nel 1954 ha fondato la prima scuola di bridge ed ha ideato i primi Tornei a Mani preparate, animatore di famose crociere bridgistiche, articolista e scrittore, in particolare ricordiamo il secondo volume de "Le bridge de demain" scritto con Pierre Ghestem ed un'opera fondamentale nella storia del bridge francese, quale fu "La longue naturelle" scritta con Jacques Parienté.

Claude, che era sposato ed aveva una figliastra, si è spento dopo una lunga malattia nel febbraio del 2006.

Born in 1927 in Tour, but by adoption of Paris, has been one of the most important figures of the French bridge which has continuously dominated the ranking from 1970 to 1982.

He began to play bridge has 11 years under the guidance of his father but his first real mentor was Irene de Heredia.

From a sporting perspective, Claude won the first of a dozen national titles in 1954 and took his biggest satisfaction winning the first Olympic Games of 1960 and the silver medal at the 1959 European Team Championships in Palermo.

In addition to numerous tournaments and won national championships in his young time, was one of the Senior most in vogue of the '90s. In this category has won two gold medals (1997 and 1999), one silver (2001) and one bronze (1995) in the European Team Championships, the silver in the  EC Senior Team Championships in 1993 followed by gold in 1996, silver in the 2000 Summer Olympics Team , bronze in the Senior Bowl in 2001.

However, there is a nevus in his career. In the French Championship after the return from the victorious 1960 Olympic Games, was suspended for one year of the Federation and charged with the signal of the lift with his partner, Gerard Bourchtoff.

Claude was also the trainer of the French women's teams that won gold in the European Team Championships 1969 and silver in that of 1981.

Active in every area of the bridge, in 1954 he founded the first school and has designed the first bridge tournaments with prepared deals, leader of the famous bridge player cruises, columnist and writer, in particular, please note the second volume of "The bridge de demain" wrote with Pierre Ghestem and a milestone in the history of the French bridge, which was "La longue naturelle" written with Jacques Pariente.

Claude, who was married and had a daughter, died after a long illness in February 2006.

Animateur de bridge dans des croisières au Proche-Orient, Claude Delmouly était un précurseur de cette discipline olympique dont il avait remporté pour la France en 1960 les premières Olympiades par équipe.

Il a été enterré le 8 février 2006, soit juste quarante-huit heures avant les Jeux olympiques d'hiver de Turin où avaient eu lieu ces Olympiades.

L'un des plus anciens professionnels du bridge, Delmouly s'adaptait aux modes de ses élèves qui avaient quasiment tous fini par se mettre, dès la fin des années 1970 à la Majeure par 5. Il ne pouvait pratiquer que très rarement son Contre Delmouly, propre au canapé où le contre Spoutnik était inopérant puisqu'une ouverture dans une couleur majeure par 1♠ ou 1 n'y indiquait que quatre cartes et non cinq comme en majeure cinquième.

Après la séquence 1 suivi par une intervention adverse à 2♣, ce Contre auquel il a donné son nom, effectué par le répondant, indique très précisément zéro, une ou deux cartes dans la couleur d'ouverture.

Le corollaire, si le répondant passe au lieu de contrer, est une extension de la convention Lisbonne inventée par Pierre Ghestem et qui promet alors implicitement trois cartes ou plus ce qui facilite grandement le réveil obligatoire de l'ouvreur.

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