Salti Bergen |
A metà degli anni '80 dello scorso secolo, il giocatore e teorico americano Marty Bergen ha proposto di mostrare l'aiuto quarto alla quinta nobile di apertura mediante dei salti convenzionali a livello di tre.
Sull'onda dell'effimero revival della Legge delle Prese Totali, fermo restando il requisito di dover possedere aiuto quarto al colore di apertura, i salti seguivano questa semplice logica:
3♣ = 7-9PO, moderatamente costruttivo
3♦ = 10-12PO, fortemente invitante
3 in rialzo = 0-6PO, meramente interdittivo
Semplicità è sinonimo di successo e così la sua convenzione guadagnò grande popolarità e l'inesauribile Marty trovò il modo di vendere altri libri cambiandole il nome in "Reverse Bergen Raises" e sostenendo, non senza un fondo di ragionevolezza, che era meglio invertire il significato delle due risposte di tre in minore.
Chi gioca i salti Bergen usa il Rialzo semplice per mostrare una mano con appoggio terzo e 6-10PO.
I Salti Bergen trovavano fortuna in Italia proprio mentre in America perdevano il loro appeal e un teorico come Max Hardy si prendeva il disturbo di scrivere un libro apposta per ridimensionarli.
Intanto, stavolta senza che Marty ci mettesse mano, probabilmente per merito di Pat Peterson, prendevano piede soprattutto nell'aria newyorkese, i "Combined Bergen Raises".
Con essi si rispondeva così:
3♣ = 7-12PO e aiuto 4º+
3♦ = 10-12PO e aiuto 3º
3 in rialzo = 0-6PO, aiuto 4º+
Sul 3♣, la cheapest bid di 3♦ chiedeva di chiarire meglio e il rispondente lo faceva con:
3 in riporto nel nobile = 7-9PO
3 nell'altro nobile = 10-12PO