Rubin - Becker |
Aspro, Astro, Asptro, Brozel, Cappelletti, CRASH, Landy, Ripstra, Sahara, Sharples, Versace, sono solo alcuni dei nomi dati alle infinite convenzioni ideate per intervenire sull’apertura di 1SA avversaria.
In effetti, fin dalla prima metà del secolo scorso, ci si rese conto che l’apertura di 1SA tutte le volte che non portava la coppia dell’apertore a manche, rischiava di tagliar fuori dal gioco gli opponenti che, per la paura di intervenire su una mano forte e bilanciata, lasciavano spesso per strada il par della smazzata che invece gli apparteneva.
Ogni convenzione licitativa ha punti di forza e di debolezza, ma, nello specifico, il fatto più trascurato riguarda la sconvenienza di intervenire allo stesso modo sull’apertura avversaria di 1SA forte, dove l’intento dell’interferenza è quasi unicamente quello di approdare all’eventuale parziale di propria spettanza, e su quella di 1SA debole, dove l’intervento ha le stesse finalità di quelli operati sulle apertura di uno a colore.
Eh, sì… esiste pure l’apertura di 1SA debole! essa viene solitamente effettuata con le mani bilanciate di 12÷14PO, ma esistono dei sistemi che, in condizioni di vulnerabilità favorevole, prevedono di operarla con un punteggio di soli 10÷12PO!
Per l’1SA forte (quello che parte da 15PO in su) vi presenterò una convenzione assai poco nota che, però, è di gran lunga la mia preferita.
La Rubin - Becker
Questa convenzione, che è stata giocata con successo e per molto tempo dalla coppia di campioni americani Ronnie Rubin & Mike Becker e che fa anche parte del loro sofisticato sistema dichiarativo denominato Ultimate Club, non ha un preciso appellativo per il semplice motivo che i loro adepti non la hanno mai pubblicata.
Attribuendogliene d’ufficio la paternità, l’ho appunto appellata Rubin-Becker anche se, a causa di mancanza di informazioni più dettagliate, ho dovuto elaborarne personalmente i successivi sviluppi.
La Rubin-Becker mi piace in quanto esalta alcuni principi che hanno valenza universale:
· Quando si ha un colore quinto si dispone in media di oltre l’80% di probabilità di legare un fit almeno ottavo (con una 4.4.3.2 questa probabilità scende al 79% mentre, con una 5.4, sale all’85%);
· Con otto atout il livello di due è a basso rischio (ma, attenzione a quando siete in zona!);
· Nelle situazioni competitive l'accertamento dell'eventuale possesso del fit a picche ha la precedenza su tutto il resto;
· Quando in una smazzata non esiste fit a picche, sono le cuori ad assumere un ruolo dominante;
· Una convenzione è tanto migliore quanto è più facile da ricordare.
I principi che ispirano la convenzione sono talmente generali da non richiedere variazioni in funzione della posizione dell'interferente o delle condizioni di vulnerabilità del board.
La Rubin-Becker non può essere invece applicata in quarta posizione se il rispondente ha licitato qualcosa di diverso da passo.
Ecco le 4 sequenze consentite:
Ovest Nord Est Sud
1SA RB …
Ovest Nord Est Sud
1SA pas pas RB …
Ovest Nord Est Sud
pas 1SA pas pas
RB …
Ovest Nord Est Sud
pas 1SA RB …
Naturalmente occorre concordare con il proprio partner i limiti della forza con la quale si ritiene ragionevole intervenire nelle varie situazioni di vulnerabilità reciproca che possono presentarsi.
Dal canto mio, mi limiterò a garantirvi che quando siete in prima, non rischiate mai molto.
Gli interventi previsti dalla convenzione sono i seguenti:
· X = bicolore qualsiasi con 4/5 carte di picche;
·
2
= bicolore con 4/5
carte di cuori ed il minore annunciato almeno quarto;
·
2
= monocolore quinta o più;
· altro = mani eccezionalmente sbilanciate (Regola dell’1, 2 e 3).
In condizioni di vulnerabilità favorevole, può essere utile intervenire anche con le mani equilibrate 4-4 o con le tricolori 4.4.4.1, tuttavia, generalmente la convenzione è riservata alle bicolori 5-4.
Intervento in contro
L'interferente ha normalmente una bicolore 5-4 con almeno quattro carte di picche e con un altro colore non meglio definito.
La lunghezza relativa dei due colori (4-5 o 5-4) non è nota in partenza e, in prima contro zona, può anche essere 4-4.
Se adotterete la convenzione con raziocinio (ma questa è una condizione indispensabile per qualsiasi fatto che riguarda il bridge) non vi succederà mai di trovarvi tagliati fuori dalla dichiarazione quando disporrete di forza comparabile con quella dei vostri avversari e di un fit 4-4 a picche e, rischierete poco, o niente, quando invece scoprirete di non disporne..
La situazione tipo è la seguente:
Ovest Nord Est Sud
1SA X 2x ?
ed il comportamento del vostro compagno (nel caso Sud) dipende dal tipo di dichiarazione scelta da Est (x), a meno delle risposte che seguono che valgono, invece, per qualsiasi intervento di Est.
∙
2
= con la IV/V di picche;
∙
3
= con la quinta di picche e
con una mano con la quale si ritiene di poter penalizzare l’eventuale
superamento degli avversari;
∙ 2SA = convenzionale e forzante, richiede il 2º colore dell’interferente.
∙ 3y = con mani monocolori nel rispetto della Regola dell’1, 2 e 3.
Negli altri casi il comportamento del sostenente (Sud) dipende dalla risposta di Est e viene, secondo priorità, di seguito descritto.
Ovest Nord Est Sud
1SA X pas ?
∙ P = piuttosto raro, trasforma il contro di chiamata del compagno in punitivo;
∙
2
= con almeno tre carte di fiori;
∙
2
= un buon seme almeno quinto (senza tre carte di fiori).
Ovest Nord Est Sud
1SA X XX ?
∙ P = con tre carte di picche e senza buoni colori sesti;
∙
2
= con tre carte di fiori o, anche con due sole carte di fiori, ma senza buoni
semi sesti;
∙
2
= un buon seme almeno sesto.
In questa sequenza dovete drizzare bene le orecchie, perché è molto probabile che il sostenente (cioè Sud) sia pressoché in bianco.
Ovest Nord Est Sud
1SA
X 2
?
∙ X = con quattro più carte di fiori come proposta anticipata di sacrificio
∙ P = senza quattro carte in entrambi i semi neri.
In questa sequenza si ipotizza che il rispondente abbia eseguito la Stayman ignorando l’intervento di Nord e che, di conseguenza, la linea EO sarà decisamente relegata in difesa.
Ovest Nord Est Sud
1SA
X 2
?
∙ X = punitivo
∙ P = senza quattro carte di picche.
Nelle tre sequenze qui sopra si presuppone che il rispondente sia negativo e sbilanciato nel colore dichiarato.
Avviso particolare:
il rispondente eviterà accuratamente di licitare 2
in senso naturale conoscendo le caratteristiche della mano di Nord; se però
dovesse farlo convenzionalmente per richiedere la collaborazione nella tenuta a
picche all’apertore, contrate per confermare che gradite l’attacco a
picche (non per dare l’aiuto, solo per chiedere l’attacco).
Intervento in Minore
L'interferente ha una bicolore nel colore dichiarato ed in quello di cuori.
La bicolore è normalmente una 5-4 con lunghezza relativa dei due colori non meglio definita, ma, quando si è in prima contro zona, la mano può anche essere 4-4.
La situazione tipo è la seguente:
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
…
ed il comportamento del vostro compagno è, ancora una volta, funzione di quello del rispondente.
Qui di seguito viene presentato nelle varie ipotesi e secondo priorità.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
pas ?
passo = con aiuto decente nel minore e senza quattro carte di cuori.
2
= con la quarta di cuori; a volte anche con solo tre carte se in
misfit
nel
minore.
2SA = interrogativo e forzante un giro: l'interferente con la quinta minore e la quarta di cuori, ripete il minore senza dare notizie sui resti; con la quinta di cuori dichiara la terza laterale o le cuori se ha la 2-2. L'eventuale 3SA mostra una 4-4 (quando si è in prima contro zona) o una 5-5 (nelle altre situazioni di vulnerabilità).
3
= invitante con 4+ cuori e con la possibilità di punire l’eventuale competizione
degli avversari.
altro = con le grandi monocolori nel pieno rispetto della Regola dell’1, 2 e 3.
Nella sequenza successiva, bisogna distinguere se Est intende punire o se il suo è un contro di chiamata.
Comunque la linea dell’apertore si mostra dotata di maggior forza e la situazione si fa critica.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
X
?
passo = con aiuto decente nel minore e senza quattro carte di cuori.
2
= con la quarta di cuori; a volte anche con solo tre carte se in misfit nel
minore.
XX = ottimo aiuto nel minore e predisposizione alla punizione degli avversari (può capitare raramente e solo quando Est ha lanciato un falso contro)
altro = con le grandi monocolori
Nelle due sequenze successive, Est partecipa all’asta presentando un suo colore e potrebbe anche essere molto debole.
La situazione è tipicamente competitiva.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
2
?
passo = senza possibilità di competere
X = chiede la quinta
2
= competitivo, con la quarta di cuori
3
= con 4+ cuori: competitivo se a livello, invitante, con possibilità di punire
l’eventuale superamento avversario, se a salto
2SA = invitante con tenuta nel colore avversario
3
= in rialzo, competitivo
3
= in surlicita, forzante a
cuori (fit implicito)
4
= forzante nel minore
Intervento in Nobile
L'interferente ha una monocolore di 5+ carte.
La situazione tipo è la seguente.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
ed il comportamento del vostro compagno è, ancora una volta, in funzione di quello del rispondente.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
pas ?
passo = senza niente di meglio da dire
3
= in rialzo, invitante con possibilità di punire l’eventuale superamento
avversario
2SA = interrogativo e forzante un giro, con probabile fit. L’interferente ripete il suo colore con un intervento minimo o dichiara i suoi valori laterali
altro = con le grandi monocolori
Nella sequenza successiva, bisogna distinguere se Est intende punire o se il suo è un contro a togliere.
Comunque, la linea dell’apertore si mostra dotata di maggior forza e la situazione si fa critica.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
X ?
passo = senza nulla di meglio da dire e anche avendo buon fit se la mano è debole (l’appoggio verrà licitato successivamente)
3
= in rialzo, invitante con possibilità di punire l’eventuale superamento
avversario
XX = ottimo aiuto nel nobile e predisposizione alla punizione degli avversari (può capitare raramente e solo quando Est ha lanciato un falso contro)
altro = con le grandi monocolori
Nella sequenza successiva si suppone che Est abbia eseguito la Stayman ridotta.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2
3
?
passo = senza nulla di meglio da dire e anche con buon fit se la mano è debole (l’appoggio verrà licitato più tardi)
X = valori nei restanti colori ed in particolare nell’altro nobile con conseguente predisposizione a punire gli avversari
3
= in rialzo, invitante con possibilità di punire l’eventuale superamento
avversario
3
= nell’altro nobile (surlicita preventiva), forzante e con buon
fit
nel colore
dichiarato da Nord in intervento
altro = con le grandi monocolori
Intervento in Surlicita
Il sostenente ha una mano molto sbilanciata ed è molto forte.
La situazione tipo è la seguente:
Ovest Nord Est Sud
1SA 2SA
ed il comportamento del vostro compagno è, ancora una volta, funzione di quello del rispondente.
Ovest Nord Est Sud
1SA 2SA pas ?
3colore = almeno tre carte nel colore annunciato e senza tre carte nei colori saltati
Ovest Nord Est Sud
1SA 2SA X ?
passo = almeno tre carte in ogni colore
3colore = almeno tre carte nel colore annunciato e senza tre carte nei colori saltati
XX = mano bicolore grande con preferenza per la punizione avversaria
In tutte le sequenze, il sostenente non deve mai dimenticare che l’intento primario dell’interferente è soltanto quello di competere per un parziale.
Rubin-Becker surrounding
Perché limitarsi ad utilizzare una convenzione d’intervento davvero efficace come la Rubin-Becker esclusivamente sull’apertura avversaria di 1SA forte?
In effetti, ci sono altre situazioni nelle quali vi si può utilmente ricorrere, sia pure con qualche piccolo accorgimento aggiuntivo che, comunque, non ne pregiudica più di tanto la ricordanza.
Fiori Forte
Molti giocatori sono abituati a pensare che i sistemi a base di fiori forte siano una diavoleria dei tempi moderni: niente è più falso.
Il primo sistema a base di fiori forte fu ideato nel lontano 1934 da uno dei padri fondatori dell’Auction Bridge: l’americano Harold Vanderbilt.
Il suo sistema
stabiliva di aprire convenzionalmente di 1
tutte le mani con 17+PO e di rispondere con 1
con tutte le mani negative (quadri negativo), inoltre, conteneva alcune altre
idee che conservano ancor oggi inalterata tutta la loro validità, quali ad
esempio le sottoaperture in nobile.
Forse troppo avanzato per i suoi tempi, il sistema cadde nel dimenticatoio fin quando verso la fine degli anni ’40 Eugenio Chiaradia, da questa parte dell’Oceano e Howard Schenken dall’altra, non lo rispolverarono aprendo la strada, uno con il Fiori Napoletano e l’altro con il Big Club, agli innumerevoli sistemi a base di fiori forte.
Di questa proliferazione, quelli che hanno saputo ricalcare le orme di queste due pietre miliari della storia del bridge nacquero entrambi negli anni ’60 e sono il Fiori Blue Team di Benito Garozzo e Pietro Forquet e il Precision dell’americano, ma nativo di Shangai, Charles Wei.
L’apertura di
1
forte fornisce notizie sul minimo della forza espressa in PO dell’apertura,
mentre non ne dà quasi nessuna sulla distribuzione della mano dell’apertore.
Questo rende problematico l’intervento degli opponenti che devono esporsi pur essendo già a conoscenza del fatto che l’apertore ha da solo quasi la metà della forza del mazzo.
Del resto, se non si interviene subito, farlo in seguito, quando il livello della dichiarazione è più alto, sarà ancor più difficoltoso.
Ecco che allora un intervento con le modalità della Rubin-Becker può offrire gli stessi vantaggi che offre sull’apertura di 1SA forte.
Il significato degli interventi è analogo:
∙ X = bicolore con picche
∙
1
= bicolore rossa
∙
1
=
monocolore
∙ 1SA = sbilanciata forte
∙
2
= bicolore fiori cuori
L’alea costituita dalla maggior indeterminatezza dell’apertura è compensata dal fatto che quasi tutti gli interventi possono essere effettuati ad un livello più basso che sull’apertura di 1SA forte.
Quadri Forte
Sulla scorta
dell’idea del fiori forte, sempre negli anni ’60 e ’70, fiorirono una serie di
sistemi dichiarativi dove l’apertura forte era quella di 1,
mentre quella di 1
veniva dedicata, sempre con modalità convenzionali, a svariati tipi di mani più
deboli.
I sistemi a base di quadri forte non hanno avuto la stessa fortuna dei loro cugini perché, a lungo andare, si è visto che due aperture convenzionali a livello di uno erano un lusso che non ci si poteva permettere.
Quelli che sono comunque riusciti ad arrivare fino a noi sono: il Quadri Italia di Boari, il Quadri Livorno di Benito Bianchi e Giuseppe Messina ed il Big Diamond degli americani Robert Nail e Robert Stucker.
Detto questo, anche sul quadri forte si può intervenire in Rubin-Becker conservando il significato primigenio degli interventi.
∙ X = bicolore con picche
∙
1
=
monocolore
∙ 1SA = sbilanciata forte
∙
2
= bicolore fiori cuori
∙
2
= bicolore rossa
Fiori di preparazione
Anche i sistemi a base di fiori di preparazione hanno un progenitore che viene da molto lontano.
Nacque nel 1935 e si chiamava Vienna System.
Il
Vienna System fu ideato dall’austriaco, naturalizzato britannico,
Paul Stern; esso prevedeva di aprire convenzionalmente con 1
tutte le mani prive di colori quinti (con l’unica esclusione appunto del colore
di fiori che poteva invece esserlo).
Circa trenta anni più tardi, da un gruppetto dei migliori giocatori italiani del tempo: Giorgio Belladonna, Roberto Bianchi, Walter Avarelli, Gaetano Jozia, Renato Mondolfo, Renato Silvestri, Giorgio, Giancarlo e Giuseppe Manca, nacque in più riprese, il sistema a base di fiori di preparazione che avrebbe dominato la scena italiana per quasi mezzo secolo: il Fiori Romano.
In questo
sistema, l’idea della preparazione veniva esasperata includendo nell’apertura di
1,
oltre alle mani bilanciate, un gran numero di mani sbilanciate forti.
In quasi tutti questi sistemi, la seguente sequenza:
Apertura Risposta
1
1
non fornisce alcuna informazione circa la forza complessiva e la distribuzione delle mani dei due dichiaranti, e l’unica cosa che è data di sapere agli opponenti, è che l’Apertore ha almeno 12PO e che il rispondente ha una mano limitata a 8/9PO.
In queste
condizioni, è ancora una volta molto utile far ricorso alla
Rubin-Becker
con le stesse identiche modalità che sull’apertura di 1 forte.